LUGLIO

 

1 -  Buongiorno e buon inizio settimana. Il profeta Amos è il profeta della giustizia sociale. In una situazione sociale deplorevole, Amos parla forte, minaccia e tocca le coscienze (Am 2, 6-10.13-16). 

Il Vangelo odierno ci propone due esempi di vocazione. In questo Vangelo, Gesù sottolinea la radicalità del distacco e l'esigenza dell'adesione a Cristo senza porre delle condizioni. Bisogna seguire il Signore Gesù Cristo e preferirlo a tutte le altre cose. Gesù avverte nel seguirlo che non ha tempo per riposare né il luogo per stabilirsi (Mt 8,20) e che c'è più dell'urgenza di seppellire i propri morti (Mt 8, 22). Questa urgenza è forte. Bisogna impegnarsi nell'annuncio del Vangelo. È già il senso significato nell'espressione: "passare all'altra riva" (Mt 8,18). I discepoli sono chiamati ad andare oltre loro stessi, a superare posizioni di difesa. Così dev'essere anche per la Chiesa di oggi. Deve proporsi come una Chiesa "in uscita". Gesù chiede di avere il coraggio di osare oltre le logiche dello star bene nel gruppo per costruire un altro modo di essere umanità. Perciò, Gesù vuole discepoli adulti, maturi e convinti, sempre in cammino verso tutti. Buon cammino e buona giornata.

2 - Buongiorno per tutto il giorno. Il Signore ci ha destinati ad entrare in comunione con Lui e ad incontrarlo. Ma bisogna sempre prepararsi a questo incontro con Dio. E quando il Signore Dio ha parlato, il profeta non può stare zitto. Deve anche lui profetizzare (Am 3,1-8; 4,11-2). Il Vangelo odierno riporta il racconto della tempesta sedata (Mt 8,23-27). Due sono le lezioni della storia: 

1) quando c'è la fede, la paura non ha posto; 

2) il Signore è capace di calmare ogni tempesta. Allora bisogna fidarsi di Lui.

Nel racconto evangelico di ieri (Mt 8,18-22), Gesù non ha un posto dove posare il capo. Nel racconto di oggi, si accontenta di un angolo di fortuna di una barca. Le condizioni del lago di Galilea cambiano in fretta. Lui dorme e i discepoli fanno fatica a remare. Spesso, siamo o diventiamo discepoli di Cristo sull'onda dell'entusiasmo. Davanti alle difficoltà, tutto crolla. Abbiamo paura e dubbi di fede. È normale che durante la traversata la fede venga messa alla prova delle turbolenze della vita. È il momento che sentiamo il bisogno di svegliare il Signore e ci rendiamo conto che è sempre con noi. Anche se sembra dormire, è sulla nostra barca che, con Lui, non può mai affondare. Fidiamoci di Lui e vivremo sereni. Buona giornata.

3 - Buongiorno. Oggi è la festa di San Tommaso, apostolo. Tommaso è uno dei "dodici" (Gv 20,24; cfr. MC 3,18). Esorta gli altri discepoli a seguire Gesù Maestro e ad essere pronti a "morire con lui" (Gv 11,16). Chiese al Maestro di indicare a loro la via da seguire (Gv 14,5). Assente durante l'apparizione di Gesù agli altri discepoli, rimase incredulo all'annuncio della risurrezione di Gesù da parte loro. Dopo otto giorni, Tommaso riceve il dono di vedere il Risorto, il privilegio di toccarlo e la forza di confessarlo "Mio Signore e mio Dio" (Gv 20,28). In questa festa, la Chiesa di Dio ci ricorda che non siamo stranieri né ospiti, ma cittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sulla fede degli apostoli e avendo come pietra angolare Gesù Cristo (Ef. 2,19-20). Nel Vangelo (Gv 20,24-29), scopriamo la figura di Tommaso, tipo dei dubbiosi, ma in cerca della Verità che è Cristo. Gesù si manifesta a lui e accoglie con gli altri discepoli il dono della sua pace. Divenuto credente, ha visto Gesù e ha creduto in Lui. Ha trasmesso con la sua predicazione la pace del Risorto. Con la sua professione di fede, ha fatto entrare in questa fede e nella vita tutti coloro che credono senza aver visto (Gv 20,29). Aprite i vostri cuori e camminate nella fede. Auguri di Buon onomastico a quelli che portano il nome di Tommaso o di Tommasina. Felice giornata.

4 - Buongiorno per tutto il giorno. Dio oggi ci dà la possibilità della consapevolezza di essere veramente uomini di Dio al servizio della verità e della giustizia. La lettura nel libro di Amos ce lo presenta oggi con una coscienza di un profeta per vocazione e non per forza. Questa figura, simbolo della libertà, è in contrasto con quella del sacerdote legato al potere e agli interessi (Am 7,10-17). Donaci, Signore, una coscienza viva e rendici liberi in te. 

Nel Vangelo (Mt 9,1-8), la guarigione fisica del paralitico è un’occasione per dimostrare anche il potere di Gesù di rimettere i peccati. Questo racconto ci fa capire che la vita dell'uomo non è soltanto materiale, ma soprattutto spirituale. Bisogna prenderne cura. Gesù ridona una dignità a un uomo che era isolato con una paralisi. Cura il suo aspetto fisico, ma fa' notare che il peccato è peggio della malattia fisica perché tarpa le ali allo spirito e atrofizza il cuore. Il peccato è male perché fa' del male, non perché è deciso così, ma perché disintegra l'uomo. Questo passo del vangelo ci porta a riflettere su una meraviglia di Dio, il suo dono alla Chiesa: il sacramento della riconciliazione. C'è la tentazione di dire mi faccio perdonare direttamente da Dio. Ma Gesù ha scelto altro. Questo dono, anche se è bello, turba tutti: prima di tutto turba chi ne è lo strumento perché obbliga a farsi servi e non padroni del sacramento; accoglienti verso tutti e non giudici. Turba anche chi lo vuole ricevere perché deve accettare la sconcertante logica che un fratello fragile come lui possa comunicargli la pace di Dio. Questa è una meraviglia che Dio opera in noi. Il suo amore vinca le tenebre in noi e ci ridoni la guarigione del cuore. Buona e felice giornata.

5 - Buongiorno. Oggi, per grazia, il Signore ci apre alla vita con il desiderio della fame della sua Parola (Am 8,11). Siamo chiamati a sperimentare che questa fame non è fuori di noi e della nostra conversione (Am 8,4-6.9-12). Nel Vangelo odierno leggiamo la vocazione del pubblicano Matteo e il banchetto che offre a tutti, felice della sua conversione. Questo convitto raduna tante persone, anche i peccatori. I farisei sono scandalizzati che Gesù condivida il pranzo con i peccatori. La grande lezione è quella di Gesù, venuto nel mondo per salvare tutti. 

Vediamo nei dettagli lo svolgimento del racconto. Matteo è un malato in fase terminale della Fede. È disprezzato dai Farisei che si credono giusti. Invece, Gesù fa festa con lui peccatore. 

Gesù gli dice: "Seguimi" (Mt 9,9). Non considera il suo passato e non lo giudica. Punta sul suo futuro, su quello che diventerà. Lui, si alza da dov'era seduto e lo segue senza chiedersi dove lo avrebbe portato. È  bello sapere che Gesù è la causa, il senso, l'orizzonte della nostra vita. Lui è la forza che lo fa ripartire. Matteo si converte e fa festa. La fede è prima di tutto festa. La casa di Matteo è piena di amici e il clima è altro. "Non voglio sacrifici" (Mt 9,13). Misericordia io voglio, disse Gesù. La religione non è sacrificio, ma una vita nuova, aperta ed entusiasta. Gesù mangia con Matteo e la sua presenza è una medicina. La grande conversione è accogliere Dio, sempre in cerca di un peccatore da guarire. E io, sono questo peccatore che Egli chiama oggi alla conversione e a seguirlo. Felice giornata.

6 - Buongiorno e buon fine settimana. La profezia di Amos si conclude bene su una prospettiva positiva, anzi radiosa: la ricostruzione di Israele (Am 9,11.14). È il trionfo della speranza retta da un'incrollabile fede nel Dio della promessa (cf.Am 9,15). Il Dio della promessa è in mezzo a noi. In quanto presente, non possiamo vivere tristi perché è la nostra gioia. La presenza di Gesù è come quella di uno sposo che cambia tutto in festa. Se lo sposo è qui accanto a noi, sarà la festa a dominare la Fede, non una visione approssimativa, meno ancora sentimenti di tristezza (cfr. Mt 9,15). Rallegriamoci nel Signore, Sposo, novità del Vangelo e della nostra vita. Lasciamo che lo Spirito Santo faccia di noi e per noi cose nuove (cfr. Ap 21,5). Dobbiamo avere sempre in mente che il vino nuovo del Vangelo è capace di rompere gli schemi troppo umani. Se sappiamo questo, sapremo accettare ogni novità che trasforma. Buona e felice giornata.

7 - Buongiorno nel giorno del Signore. La Parola del Signore risveglia oggi la nostra coscienza che Dio è con noi, ci parla e ci fa camminare per i suoi sentieri. In questo senso, la missione del profeta Ezechiele è importante. Nella prima lettura, leggiamo una costante caratteristica del popolo di Dio. È un popolo ostinato, peccatore e ribelle. La mancanza della fede è accompagnata dall'ostinazione del cuore. Il popolo rifiuta la via della conversione. Allora, il profeta gli deve parlare tempestivamente (Ez 2,3-4). "Ascoltino o non ascoltino", non possono fare tacere e ignorare la voce del profeta e devono sapere che si trova un profeta in mezzo a loro (cfr. Ez 2, 5). È la missione di ogni inviato da Dio. 

Nel Vangelo (Mc 6, 1-6), Gesù arriva nella sua patria ed insegna nella sinagoga. Tanti, piuttosto di rallegrarsi del suo insegnamento, della sua presenza e delle sue azioni, dubitano. Lo valutano solo come essere umano e non vanno oltre (cfr. Mc 6,2-3). Eppure Gesù ha attraversato la Galilea, ha predicato il Regno di Dio, ha guarito i malati, ha cacciato i demoni, calmato la tempesta, risuscitato la figlia di Giairo e ora, viene a visitare i suoi a Nazaret. Si aspetterebbe una calorosa accoglienza, ma quelli che l'hanno visto bambino, che l'hanno visto crescere ed esercitare il mestiere di falegname lo disprezzano. Per loro, Gesù non può essere Maestro di sapienza né taumaturgo, ancor meno Messia o figlio di Dio. Non hanno accolto la novità e non si sono lasciati trasformare dalla sua presenza e dalla sua Parola. Altri sono stati invidiosi. Perché tutto il potere è stato concesso a Lui e non a noi? Così è stato rigettato. Altrove, è stato cacciato dalla sinogoga e hanno tentato di lapidarlo. Ha portato una corona di spine ed è stato messo in croce. Prima di Gesù, Geremia è stato disprezzato e gettato in una cisterna (Ger 37,4-6). Mosè fu contestato dai figli d'Israele (Es 5,21; 16,3; Nb 14,2). E noi oggi, a che punto siamo? Apri i nostri occhi Signore per riconoscerti nella vita quotidiana. Crea in noi Signore un cuore nuovo e rinnova in noi uno spirito saldo (sal 50,10). Buona e felice domenica.

8 - Buongiorno e buon inizio settimana. Gesù è attento e non è insensibile alle necessità umane. Questo passo del Vangelo (Mt 9,18-26) è stato commentato qualche giorno fa. Da questa lettura di Mt 9,18-26, sappiamo che il dolore incrocia sempre la nostra vita. In questo brano abbiamo due dolori di due donne di diversa età: una fanciulla morta (niente più da fare umanamente) e una situazione disperata e di sofferenza atroce. Gesù viene a ristabilire la normalità. La donna col flusso di sangue non contaminerà Gesù, ma è Lui che la purificherà. Un'altra esperienza particolare della vita è che il dolore e l'amore fanno incontrare Dio e riuniscono le persone in Lui (presentare le condoglianze alle famiglie provate). La nostra speranza e certezza è che il signore risana ogni cuore aperto alla vita e libera da ogni tenebra e morte. Decisivo è andare a Lui, toccare il suo mantello per guarire oppure esporre con fede il proprio bisogno per essere esaudito. Buona giornata.

9 - Buongiorno per tutto il giorno. Il Signore ha a cuore il suo popolo e lo osserva attentamente. Si scandalizza per la sua infedeltà. Per stigmatizzare l'idolatria d'Israele, il profeta Amos, a nome di Dio, ripete che hanno seminato il vento e moltiplicato gli altari (Am 8,7.11). Il giudizio di Dio è chiaro. Non gradisce soltanto i sacrifici che offrono, ma anche li minaccia di tornare in Egitto, paese simbolo della schiavitù (Am 8,13). A che cosa Amos si aspetta? Si aspetta alla conversione del popolo al suo Dio. Il Vangelo ci presenta Gesù sempre all'opera. Un bene è sempre da compiere nonostante le incomprensioni. L'instancabile attività di Gesù in favore dei bisognosi trova degli ostacoli che sono le calunnie e incomprensioni da parte dei detrattori (Mt 9,34). Nel Vangelo odierno, un miracolo evidentemente si verifica: un demonio è scacciato da un muto posseduto (Mt 9,32-33). Gesù si lascia coinvolgere dal suo silenzio e gli restituisce la parola. Coloro che vivevano da orfani, senza mai nominare Dio e raccontare le sue meraviglie, fanno fiorire la primavera della parola e si esprimono: "non si è mai vista una cosa simile in Israele" (Mt 9,33). Notate che non è ancora finita la stagione dei muti indemoniati. Quanti cristiani spenti dentro non hanno più coraggio e voce per comunicare la fede? Per proseguire la missione di Cristo (v. 35), ci vogliono operai coraggiosi e disponibili per diffondere il Vangelo (vv. 37-38). Siamo noi oggi gli operai scelti dal Maestro della messe per proclamare un mondo nuovo. Buona giornata.

10 - Buongiorno. Israele, popolo di Dio, ha peccato di idolatria, abbandonando il suo Dio (Os 10,1). Il profeta Osea lo richiama e lo esorta: "È tempo di cercare il Signore". È tempo di conversione (cfr. Os 10,12). Nel Vangelo odierno, Gesù ha già pregato prima di fare la scelta dei suoi apostoli, fondamento del nuovo popolo di Dio. La scelta di Gesù non è in linea con la prassi dei Rabbini per la quale erano i discepoli a scegliersi le guide. Invece, Gesù si sceglie i discepoli. Avranno tre compiti: stare con Gesù, predicare e scacciare i demoni. Gesù li manda in missione nel mondo dando loro potere sugli spiriti immondi per scaricarli, per guarire ogni malattia e ogni infermità (Mt 10,1). Nella loro missione, dovranno specialmente annunciare che il regno di Dio è vicino (Mt 10,7). Così è nata la Chiesa costituita da persone, non tutti santi, ma impegnate a portare tutti sulla strada della salvezza. È una Chiesa in uscita con un gruppo di persone che ha deciso di fare spazio a Dio e di fare eco della sua Parola. Se ascolterete oggi la sua Parola, non indurite i vostri cuori (Sal 94,8). Felice giornata.

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